Il Messia umile
14 febbraio 2016 - I Domenica di Quaresima
“Vincendo le insidie dell’antico tentatore
ci insegnò a dominare le seduzioni del peccato” (dal Prefazio della I Domenica di Quaresima).
Il tono penitenziale del tempo di quaresima non può fermarsi alle sole pratiche esterne, peraltro duramente condannate da Gesù nel brano evangelico del mercoledì delle ceneri. La quaresima non può fermarsi alla sola esteriorità dell’osservanza di una norma o regola; questo è il tempo opportuno per scavare nella nostra interiorità e piantarvi la Parola di Dio, che mai passa, ma che rimane in eterno.
Questo tempo straordinario si apre con la lettura delle tentazioni alle quali Gesù fu sottoposto dopo aver ricevuto il battesimo e prima di dare inizio alla predicazione del Regno. Non è mai un buon inizio tuffarsi nella scelta di vita e non avvertire il bisogno di ritrovarsi, nella solitudine, nella preghiera, nella riflessione. Gesù viene portato dallo Spirito nel deserto per essere tentato nel sottile tentativo di incarnare un messianismo di potenza, di gloria, di grandezza. Già qui inizia il contrasto tra il tipo di messia che Gesù vuole incarnare e quello che invece il mondo si aspetta. Le proposte di Satana e le risposte di Gesù costituiscono il centro del Vangelo di questa domenica. Il confronto serrato con il diavolo mette Gesù in condizione di dire fin dall’inizio che il suo essere messia non seguirà il criterio umano della potenza, ma egli sarà in grado di portare la salvezza seguendo la via della croce. Gesù non si sottrae alla prova, non tenta di scansarla e alle proposte allettanti del maligno Gesù oppone un netto rifiuto: “Non di solo pane vivrà l’uomo” (Lc 4, 4); “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto” (Lc 4, 8); “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo” (Lc 4, 12).
Il maligno ha l’abilità di presentare il male per bene e tutto sommato le proposte di Satana sono ragionevoli, hanno un loro senso e risolverebbero tanti problemi a tutti, a Gesù per primo. Tutto sommato non c’è nulla di male se uno si sforza di non avere preoccupazioni. Gesù, però, ha un’altra visione della sua missione e non lascia scampo al suo interlocutore: non così! Lì, in quel preciso momento delle tentazioni, Gesù decide quale Messia vuole essere e si getta dietro le spalle la logica mondana del “più forte”. Con questa scelta si sottrae al compromesso, non si impiglia nelle strette maglie delle comodità, egli è il messia servo.
“Il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato” (Lc 4, 13) afferma l’evangelista Luca. Satana si allontana quando si sente sconfitto, ma non demorde mai. Così anche per Gesù, la sera della passione, avverte questa sinistra presenza che propone di sottrarsi alla passione e alla morte: ma anche in quel momento prevale la libertà di Gesù: “Non sia fatta la mia, ma la tua volontà” (Lc 22, 42).
La quaresima ci insegna un aspetto fondamentale della nostra fede: Dio non si strumentalizza per le nostre meschinità; a lui ci si affida nella certezza che avrà cura di noi, per sempre.
Buona e santa domenica!
+ P. Antonio
Vescovo di Teggiano-Policastro