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Beato Domenico Lentini

Scritto da Super User.

Sacerdote
 
Nasce a Lauria (PZ), all’epoca facente parte della Diocesi di Policastro, il 20 novembre 1770 da Macario e Rosalia Vitarella, di povere condizioni economiche, ma ricchi di fede e one­stà. Già a quattordici anni segue la vocazione al sacerdozio e con grande sforzo progredisce verso la perfezione della virtù, nella preghiera e nella vita spirituale, nello studio e nella forma­zione culturale nel paese natio e nel Seminario di Policastro Bussentino (SA). Nel 1793 viene ordinato diacono a Mormanno (CS) da Mons. Giovan Battista Coppola, vescovo di Cassano Jonio (CS). L’8 giugno 1794 viene ordinato sacerdote nella Cattedrale di Marsiconuovo (PZ) dal vescovo Mons. Bernardo Maria Latorre. Diventa presbitero tra grandissimo fervore di preghiere e di penitenza, e rimane per tutta la vita a Lauria, offrendo tutto se stesso nel ministero. Si distingue nella peculiare missione sacerdotale della santificazione degli uomini celebrando con somma fede e riverenza i Sacramenti. Infiamma­to dallo Spirito Santo, rimane lunghe ore in preghiera e adorazione davanti al SS. Sacramento, celebrando l’Eucaristia con intensa partecipazione, si da essere descritto dai contemporanei come "un angelo all’altare", anche a causa delle frequenti estasi. Sempre disponibile al sacramento della Penitenza, ascolta as­siduamente le confessioni dei fedeli di cui è direttore spirituale; al confessio­nale raccoglie frutti abbondantissimi di grazia divina. Si dedica con tutte le forze all’evangelizzazione, alla predicazione e alla catechesi non solo in Lauria, ma anche nella Diocesi e in quelle limitrofe. Annuncia la verità di Cristo con riferimento costante alla Bibbia e alla genuina tradizione cattolica, accompagnando il servizio del Vangelo con opere penitenziali e caritative. I suoi quaresimali, le sue missioni, le sue omelie, toccano il cuore di tutti, perché don Domenico vive lui per primo quanto dal pulpito predica agli altri. Rivive fortemente la passione di Cristo, unico Redentore dell’umani­tà, risorto e vivente in eterno, e questa fede pasquale infonde nei suoi uditori, sia nel predicare che nel confessare. Accanto a Gesú Cristo Crocifisso, il Bea­to Lentini ha tenera devozione verso la Madre Addolorata, di cui diffonde il culto e per Lei fonda una Congregazione di impegno spirituale, penitenziale e caritativo. Concepisce la Chiesa come corpo mistico di Cristo, l’ama intensamente con tutta la mente e con tutto il cuore. Don Domenico è anche cristiano di profonda cultura, che mette a dispo­sizione dei suoi concittadini fin dal diaconato, nell’insegnamento delle lettere, della filosofia, della teologia e di materie affini. Per trenta anni ragazzi e giovani di Lauria e del circondano affollano la sua povera casa in una vera e propria scuola cattolica, con l’intento, ampiamente realizzato, di formare "ot­timi cristiani e santi cittadini". L’insigne maestro offre alla gioventù la sua attività didattica gratuitamente e accetta solo qualche magro compenso volon­tario. Osserva la strettissima povertà volontaria, che unisce ad una incondizio­nata obbedienza ai suoi superiori ecclesiastici, nella cui volontà ravvisa e segue quella di Dio stesso. Sacerdote della Croce, della Carità, del Vangelo, si trova ad operare in tempi non facili e sereni per la Chiesa, per la storia d’Italia e d’Europa (rivolu­zione francese, epoca napoleonica, restaurazione, primi moti risorgimentali). Promuove instancabilmente la pace fra le persone, le famiglie e le opposte fazioni politiche e sociali. Nella via dell’umiltà totale e assoluta vive in conti­nua aspra penitenza: cibi frugali, mortificazioni corporali, vesti logore, cilizi e flagellazioni, pochissimo sonno e il pavimento per giaciglio. Con queste ed altre opere penitenziali si offre a Dio Padre in espiazione e riparazione per rendere propizia ai peccatori la divina misericordia. Il 25 febbraio 1828, dopo una vita sacerdotale tutta eucaristica ed evange­lica, con un’agonia vissuta nel completo abbandono mistico, il servo buono e fedele viene chiamato a prendere parte alla gioia del suo Signore. La glorificazione di don Domenico Lentini comincia già subito con i suoi funerali, celebrati in Lauria per sette giorni consecutivi e con grande partecipazione di popolo. Prodigiose guarigioni e numerose conversioni avvengono presso il suo feretro e la fama della sua santità si afferma ovunque. Il processo diocesano si celebra a Lauria in due fasi: dal 1842 al 1844 e dal 1890 al 1893. Il processo aposto­lico a Roma: dal 1905 al 1921. Nel 1935 papa Pio XI dichiara il Venerabile Domenico Lentini “Eroe delle Virtú teologali e cardinali”. Sua Santità il papa Giovanni Paolo II, in Roma, Piazza San Pietro, il 12 ottobre 1997 dichiara solennemente Beato il sacerdote Domenico Lentini, dinanzi a migliaia di fede-li, su richiesta del vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro mons. Rocco Talucci. Patrono della città di Lauria, le sue spoglie mortali sono custodite ed esposte alla venerazione nella chiesa parrocchiale di "S. Nicola di Bari" in Lauria, rione superiore (PZ). Il 25 febbraio si celebra la sua festa come solennità liturgica in Lauria e come memoria obbligatoria in Diocesi.