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A Roma per il ventennale del progetto Policoro

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"Giovani, Vangelo, Lavoro". Questo è il motto del Progetto Policoro, nato nel 1995 grazie all'intuizione di Don Mario Operti. Così la Chiesa Italiana affronta concretamente il disagio della mancanza di lavoro dei giovani, soprattutto nei territori svantaggiati, combattendo - con la formazione, i gesti concreti, l'accompagnamento, le risorse e tante energie - la diffusa illegalità, l'assistenzialismo, la rassegnazione, il pessimismo.

Oggi, Papa Francesco, in occasione del Ventennale, è in udienza con tutti gli animatori di comunità, i direttori, e le persone che nel loro percorso hanno incontrato il progetto Policoro.

La Diocesi di Teggiano-Policastro, con gli animatori, il direttore della Caritas Diocesana e i suoi collaboratori, è presente nell'aula Paolo VI per festeggiare questo importante traguardo.

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Uno più forte di me

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13 dicembre 2015 - III Domenica di Avvento


Egli ha in mano il ventilabro
per ripulire la sua aia
e per raccogliere il buon frumento nel suo granaio
”. (Lc 3,17)


Dal Vangelo di questa domenica di avvento emerge impetuosa la figura di Giovanni Battista che, per nulla simile all’iconografia raddolcita che lo rappresenta, tuona contro la corruzione e il malaffare. La predicazione e il contenuto del messaggio del Battista richiede coerenza a tutti coloro che si fanno battezzare, scagliandosi contro coloro che riducono la conversione alla sola dimensione cultuale. Il battesimo non può prescindere da una svolta dell’esistenza, il cambiamento interiore è la condizione necessaria perché l’esistenza assuma significato e valore. Giovanni è il profeta che esige unità tra la fede e le opere, il rispetto di una norma non basta per dirsi cristiani. Il cambiamento e la conversione sono la condizione per accogliere con gioia la venuta del Redentore.

Non sono le appartenenze che ci assicurano la salvezza, non i gruppi, non l’apparato perfettamente funzionante di una struttura, ma l’incontro personale con la persona di Gesù Cristo, che Giovanni indica presente nel mondo. Quanti rischi corriamo in questo senso!

Abbiamo dato avvio all’Anno Santo della Misericordia. Il Giubileo della misericordia ci metta al riparo dal rischio di svuotare di senso questo tempo di Grazia. Il pericolo che corriamo è quello di fare troppa teoria sul Giubileo, dimenticando che esso nasce e si motiva con una grande forza profetica, spinge alla verifica, invoca l’uguaglianza, impone persino la restituzione (Gen 1; Es 12; Lv 25), apre nuovi percorsi e suscita interrogativi. La reale mistica di un Giubileo ha sempre una valenza teologale, relazionale e sociale. Una forza eversiva e spirituale che spinge a denunciare le prevaricazioni, a risanare i rapporti eliminando finzioni e doppiezze; a smascherare le strategie di affermazione, di successo, e di apparenza che si costruiscono spesso sulla debolezza altrui e le umane fragilità. La Chiesa che celebra il Giubileo della Misericordia deve traboccare di misericordia come il cuore del Padre. Non è abbastanza riconoscere ed identificare Dio come misericordioso, la comunità dei credenti, per essere tale, deve avvertire come sua specifica missione la misericordia.

Giovanni Battista si pone sulla scia degli antichi profeti che mettono in guardia da un’osservanza esteriore che compromette la relazione con Dio e con gli altri. Da qui le indicazioni ben precise che egli dà alle persone che si ricolgono a lui: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto; Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato; Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe». Richiami alla concretezza, all’onestà, alla trasparenza. Richiami sempre attuali, validi in ogni tempo, soprattutto nel nostro.

Buona e santa domenica!

+ P. Antonio
Vescovo di Teggiano-Policastro


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Le Porte della Misericordia in Diocesi

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Come voluto da Papa Francesco anche nella nostra Diocesi sarà aperta dal Vescovo Antonio la Porta santa della Misericordia nella chiesa Cattedrale di Teggiano, sabato 12 dicembre alle ore 16,30, e nella chiesa Concattedrale di Policastro Bussentino, sabato 19 dicembre alle ore 16,30.

Il Vescovo ha scelto inoltre altre quattro chiese giubilari nelle quali sarà aperta la Porta della Misericordia secondo questo calendario:
- mercoledì 16 dicembre 2015, al Santuario Francescano di Sant’Antonio in Polla;
- sabato 26 dicembre 2015, ore 10.30, al Santuario della Madonna di Pietrasanta in San Giovanni a Piro;
- sabato 9 gennaio 2016, al Santuario del Cuore Immacolato di Maria in Varco Notar Ercole di Sassano;
- dal 1 giugno al 31 luglio 2016, al Santuario del Monte Carmelo in Buonabitacolo.

Allegati:
- MESSALE per l'Apertura della Porta della Misericordia in Cattedrale;
- Rito di Apertura del Giubileo nelle chiese e nei santuari indicati dal Vescovo.

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Porta felice del cielo

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8 dicembre 2015 - Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria


Tutta bella sei Maria,
in te non c’è macchia di peccato…
”. (dall'antifona Tota pulcra)


La festa dell’Immacolata Concezione riporta alla memoria la bellissima immagine dell’Immacolata posta sulla sommità della facciata del complesso monumentale della Certosa di Padula, alla cui base vi è scritto: Felix coeli porta. Maria per i credenti costituisce il progetto di una vita riuscita, nella sua totale dedizione al Signore.

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, ascoltiamo da S. Paolo nella liturgia della Parola. Maria è la realizzazione dell’umanità nuova, inaugurata in Gesù Cristo. In lui il volto dell’umanità assume un significato nuovo, l’uomo in tutte le sue dimensioni ritrova l’orientamento e la possibilità di realizzare il progetto di amore e misericordia che il Padre ha posto nelle sue mani.

Il Vangelo che ascoltiamo descrive l’iniziativa di Dio che si rivolge alla fanciulla di Nazareth; Luca racconta l’incontro tra due libertà, l’una che interpella e chiama, l’altra che risponde offrendo disponibilità all’azione di Dio. È narrazione di vocazione, Dio compie il primo passo per immettere in una storia, ormai segnata dal peccato, il dinamismo del nuovo umanesimo che al Convegno Ecclesiale di Firenze ha assunto i nomi di Concretezza e Alleanza.

Dio sceglie Maria di Nazareth per ristabilire un’alleanza con l’umano, stravolgendo le attese di tanti che aspettavano un’azione straordinaria che avesse attirato l’attenzione del mondo. Non servono le astrazioni su Dio, ma necessita comprensione della concretezza di Dio. Essa è generativa, aperta alla vita, inclusiva, prossima, feriale e ordinaria e tuttavia prorompente e rivoluzionaria. Dio sceglie il nascondimento e l’ordinarietà di una vita vissuta in semplicità e fedeltà: Maria di Nazareth.

Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. Da questa disponibilità prende inizio la nostra salvezza, Dio irrompe nella storia dell’umanità. È un Dio vicino il nostro, tanto da arrivare a condividere in tutto, eccetto il peccato, la nostra condizione umana.

Santa festa dell’Immacolata!

+ P. Antonio
Vescovo di Teggiano-Policastro