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Giornata dell'Identità associativa AC

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In prossimità della festa dell’Adesione, nel pomeriggio del 29 dicembre, I domenica di Avvento, l’Azione Cattolica diocesana terrà a Teggiano la giornata dell’Identità associativa.

È occasione per ritrovarsi in preghiera, aiutati dalla Lectio divina tenuta dall’assistente don Martino Romano, e per presentare e coordinare le iniziative “pro-Sannio”.

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Sei tu il re dei giudei?

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22 novembre 2015 - Solennità di N.S. Gesù Cristo Re dell'Universo


“Io sono re e sono venuto nel mondo
per rendere testimonianza alla verità”. (Gv 18,37)


Per questa solennità di fine anno liturgico ci saremmo aspettati una pagina evangelica in cui la potenza di Cristo risplendesse in tutto il suo fulgore e potenza, una pagina in cui, senza equivoci, Gesù Signore apparisse senza alcuna relazione con la povertà della condizione umana, un Cristo glorioso, risorto, immortale.

Invece dobbiamo fare i conti con una pagina evangelica nella quale Gesù si trova davanti a Pilato, nel momento più buio della sua esistenza. Il processo a Gesù viene descritto dall’evangelista Giovanni in modo da permettere a noi due letture: una seconda le apparenze (Gesù è un perdente), l’altra secondo la fede (Gesù non subisce, ma egli stesso si consegna). Da una lettura superficiale fuoriesce un Gesù umiliato, percosso, schiaffeggiato, accusato, condannato; se invece scendiamo in profondità posiamo riconoscere che Gesù non è per nulla soggetto a nessuno, anzi è lui a gestire se stesso e gli altri: sono i suoi avversari che manifestano, nelle accuse a Gesù, la sua vera identità.

Il momento apparente della sconfitta è per Gesù il momento nel quale manifestare la sua potenza e gloria, il discepolo è attirato da Cristo elevato da terra sulla croce prima ancora che nella resurrezione. Per Giovanni l’ora di Gesù si compie nel momento del suo sacrificio, identificato con l’uccisione per il sacrificio degli agnelli nel Tempio.

La preoccupazione dei suoi avversari non scalfisce per nulla Gesù, egli non è preoccupato di discolparsi, conosce che la sua causa è nelle mani del Padre, sa che la sua esistenza non è orientata al nulla. Si riconosce re davanti a Pilato, lo ammette, lo dice, ma la sua regalità non può essere fraintesa con le categorie dei potenti di questa terra, non è fatta di confini, di potenza, sfruttamento, ma il Regno di Cristo è “Regno di verità e di vita, Regno di santità e di grazia, Regno di giustizia, di amore e di pace” (dal Prefazio).

E noi discepoli siamo cittadini di questo regno, inaugurato da Gesù Signore e presente ancora nella storia dell’uomo. Non possiamo tradire questa nostra cittadinanza, non dobbiamo permettere che il male, la sopraffazione, la violenza, si impadroniscano di noi. Gesù ha tracciato la strada del Vangelo per noi, percorrere questa strada significa raggiungere la salvezza.

Buona e santa domenica!

+ P. Antonio
Vescovo di Teggiano-Policastro


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Online il sito della GMG 2016

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È online il sito italiano dedicato alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia: www.gmg2016.it.

Il sito è stato pensato come luogo in cui gli incaricati di pastorale giovanile, i giovani, i referenti di movimenti e associazioni, la stampa e chiunque sia interessato all’evento, possa trovare tutte le informazioni sulla prossima GMG e in particolar modo sulle iniziative preparatorie promosse dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile, tanto a livello nazionale quanto a livello diocesano. Unico l’obiettivo fissato: aiutare i giovani a vivere la GMG non come evento, ma come cammino, percorso che va accompagnato da una riflessione. Sul sito saranno rese disponibili le informazioni essenziali su programma, iscrizioni, gemellaggi, pellegrinaggi, festa degli italiani. Ma non solo. Ci saranno approfondimenti per conoscere meglio la cultura polacca e per approfondire i temi della Giornata, strumenti per la preghiera nei tempi liturgici forti e sussidi per animare gli incontri di gruppo.

Nel sito ci sono informazioni anche sul Giubileo dei Ragazzi, che si celebrerà a Roma dal 22 al 25 aprile, inserendosi a pieno titolo nel percorso verso la GMG, dedicata proprio alla misericordia. Insieme al Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, il Servizio nazionale per la pastorale giovanile curerà la segreteria organizzativa dell'evento.

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Di ritorno da Firenze

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Insieme agli altri delegati e al nostro Vescovo, Padre Antonio, abbiamo partecipato con grande spirito di servizio all’Assemblea indetta dalla CEI che, dal 9 al 13 novembre ha riunito a Firenze, cuore dell’arte, della cultura e della carità, 2200 inviati di tutte le diocesi di Italia.

La storia del Convegno e il perché non sto a raccontarveli, voglio però comunicarvi i frutti di questo incontro. Le direttive al Convegno le ha date proprio lui, Papa Francesco, consegnando tre parole: umiltà, disinteresse, beatitudine. Le parole le avrete sicuramente sentite dai media o lette sui giornali in questi giorni, ma esse sono già scritte da tempo perché coniate da Dio stesso quando si è fatto carne, cioè uomo in Cristo! Che cosa significa? Significa ripartire da Cristo, morto per noi ma risorto, perché solo lui può dare senso alla nostra vita. Facciamoci piccoli sapendo che Cristo ha fatto così.

Nella Fortezza Da Basso, in gruppi di dieci, intorno ad un tavolo rotondo di lavoro - 203 tavoli per l’esattezza - ognuno ha potuto serenamente esprimersi. Bisogna USCIRE andando verso chi non sa, chi è lontano, chi chiede in silenzio e verso i giovani. Mettiamoci all’ascolto della realtà che ci circonda lasciando cadere il ”si è fatto sempre così”, senza paura di sporcarci le mani perché, dando la possibilità all’altro di essere ascoltato, possiamo ANNUNCIARE. Per Annunciare bisogna curare la parola del Vangelo e dare un grande spazio all’Eucarestia che deve essere sempre celebrata in maniera bella e sobria, essere vicini all’altro in ogni fase della vita con catechesi e formazione permanenti. Oggi più che mai dobbiamo camminare insieme, il cristiano e la chiesa devono ABITARE i luoghi dell’umanità di oggi. La nostra società è fatta di luoghi di lavoro, di studio, di ambienti politici, associazioni, aggregazioni, ospedali. La Chiesa deve saper abitare questi luoghi soprattutto facendo sentire la sua vicinanza a chi si sente lasciato solo. Tutti abbiamo il dovere morale, etico e sociale di abitare custodendo il luogo dove stiamo, perché il mondo non è nostro, ci è stato donato e dobbiamo donarlo ai nostri figli. Pur sapendo di essere inadeguati, cerchiamo di integrarci rimanendo liberi e liberanti come ci chiede il papa. Restiamo uniti nell’EDUCARE andando verso la stessa meta, collaborando insieme con senso di responsabilità. Facendo questo, il nostro volto sarà trasfigurato perché su di esso si vedrà il volto Bello di Cristo Risorto che riuscirà a TRASFIGURARE l’altro.

La chiesa italiana, nei giorni del convegno di Firenze, ha dato un grande esempio di apertura.

Questo deve fare ogni cristiano: andare oltre come vero testimone di AMORE.

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