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Quaresima nella primavera

Scritto da Massimo La Corte on .

Questa notte impercettibilmente è terminato l’inverno. La quaresima, che si colloca sempre in primavera, questa volta investe di una tristezza particolare la stagione metereologica, in un indicibile sovvertimento di rapporto.

Nella nostra nascosta e intima primavera, tuttavia, si alimenta con forza e vigore il sogno che presto debelleremo il nemico invisibile. Il tributo di tante vite, l’instancabile servizio di uomini e donne di scienza, la vicinanza irriducibile di parroci e pastori, il mondo della sanità, le forze dell’ordine, le misure restrittive e faticose… non possono approdare ad un esausto sfinimento.

La primavera porta un risveglio, una riappropriazione di risorse e di energie che ci spingono a sperare e ad impegnarci in una più intensa corsa di solidarietà e di prossimità. “La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a danzare anche sotto la pioggia”: in tale proverbio, che qualcuno attribuisce al Mahatma Gandhi, è racchiuso il senso di ogni risveglio e inizio coraggioso.

In una dolorosa vicenda di fallimento e scomposta reazione dei suoi connazionali, assaliti dal panico e dalle vicissitudini di guerre e deportazioni, il profeta Geremia è protagonista di una singolare vicenda. Nel corso di una misteriosa conversazione con Dio, il profeta si sente rivolgere una domanda: «Cosa vedi Geremia?», a cui replica: «Vedo un ramo di mandorlo in fiore». Quel germoglio è un segnale dell’imminente nuova stagione, ma anche un monito a vedere in modo nuovo le cose che stanno attorno. Il mandorlo biblico in fiore è simbolo del nuovo che sta per spuntare, a dispetto di un panorama invernale, segnato dalla morte. Benché provato e sgomento, da tale visione il profeta riceve la rassicurazione che niente e nessuno smentisce la vigilanza di Dio. Questo è il suo mestiere, vigilare e custodire!

Anche in questa menomata primavera occorre metter in atto segnali di vita, rifuggendo con discreta attenzione la spettacolarizzazione mediatica, i protagonismi puerili, gli attacchi sterili, impegnandosi in una cordata di nuovo umanesimo con il quale guardare e possibilmente entrare nell’imminente futuro di bene della nostra società.

Quelli che hanno fede sanno a chi rivolgere lo sguardo: “Così, Gesù, hai portato la primavera del sole, in tutte le profondità della terra, e sei sceso a patteggiare col demonio di cui non avevi paura essendo stato creato dal Padre”, (Alda Merini, Gesù).

Nella speranza siamo salvati, vi abbraccio tutti nel Redentore.

+ p. Antonio De Luca