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Pregare senza stancarsi

Scritto da Massimo La Corte on .

16 Ottobre - XXIX Domenica del Tempo Ordinario

"Non sono dieci quelli guariti? E gli altri nove dove sono?
Alzati e va’, la tua fede ti ha salvato". (Lc 17,17.19)

Meditando sul brano evangelico di questa domenica mi è tornato alla mente un opuscoletto scritto da S. Alfonso De Liguori nel 1759 dal titolo emblematico: Del gran mezzo della preghiera, nel quale il grande Dottore della Preghiera spiega in modo esaustivo e chiaro quanto sia necessario per la vita del cristiano la preghiera.

Già in precedenza, nello stesso Vangelo di S. Luca, Gesù aveva già ampiamente parlato della preghiera, insegnando il Padre nostro e narrando la parabola dell’amico importuno. Nell’introduzione alla parabola di questa domenica l’evangelista intende sottolineare la necessità della preghiera, educando il discepolo ad una preghiera perseverante: “Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai” (Lc 18, 1).

Spesso anche noi ci chiediamo come pregare. Troviamo difficoltà a trovare tempi, modi e spazi per la preghiera. Avvertiamo sempre più spesso che la preghiera diventa un peso, davanti alle necessità impellenti della vita quotidiana. Non sembra essere un problema dei discepoli del nostro tempo, forse già nella Chiesa delle origini vi erano difficoltà riguardo la preghiera: per questo nel Vangelo sono contenute preziosissime indicazioni riguardo ad essa.

Le caratteristiche della preghiera che emergono dal Vangelo di oggi ci vengono in aiuto. Una preghiera assidua, continua, in ogni momento, per qualsiasi necessità, con confidenza, certi di avere già ottenuto ciò che si chiede. Spesso si perde la fiducia perché non sappiamo cosa chiedere e come chiedere: “Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male” (Gc 4, 2). La preghiera non è il tentativo di piegare Dio ai miei desideri, un maldestro sforzo per ottenere a tutti i costi ciò di cui si ha bisogno, la preghiera non è ripetizione meccanica di richieste e suppliche. Dio sa quello di cui abbiamo bisogno. E questo è il senso più genuino della preghiera! Riuscire a riconoscere la bontà di Dio che si rivela sempre per il nostro bene.

Non servono molte parole, Gesù stesso indica che la preghiera non consiste nel moltiplicare parole inutili: “Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole” (Mt 6, 7). Spesso le parole soffocano, lasciando spazio alla delusione, allo sconforto e alla stanchezza: ma Dio ci ascolta, anche quando sembra essere assente.

L’atteggiamento della vedova che chiede insistentemente al giudice di farle giustizia è l’immagine perfetta dell’orante, di colui che si fida di Dio, contro ogni aspettativa ed attesa, perché sa che l’intervento di Dio non tarderà. La vera preghiera è quella che scaturisce da un cuore fiducioso, che rispetta i tempi di Dio e che vive continuamente alla sua presenza. La preghiera vera è quella che alimenta la fede dell’uomo!

Buona e santa domenica!

+ p. Antonio, Vescovo.

Il Signore ti custodirà da ogni male:

egli custodirà la tua vita