Dio ha visitato il suo popolo
5 Giugno - X Domenica del Tempo Ordinario
O Dio, fa’ che nelle prove del nostro cammino
restiamo intimamente uniti alla passione del tuo Figlio,
perché si riveli in noi la potenza della sua risurrezione.
Abbiamo attraversato il tempo di grazia della Pasqua, preparato dalla quaresima di conversione e di perdono. Nella celebrazione dei cinquanta giorni dopo Pasqua abbiamo riassaporato la gioia della resurrezione, della certezza che Gesù è vivo e presente; nelle scorse domeniche la liturgia ci ha offerto le grandi feste che confermano la fede cristiana.
Ora rientriamo nel tempo cosiddetto ordinario, riprendiamo la lettura di Luca e attraverso il suo Vangelo scopriamo l’amore e la misericordia di Dio per l’uomo. Misericordia che si concretizza nella compassione e con l’invito a liberarsi dalla tristezza che spesso appesantisce ed amareggia la vita. È l’invito del Signore a non piangere, rivolto ad una mamma che aveva perso l’unico vero affetto rimasto, il proprio figlio. Luca sottolinea che il Signore fu preso da grande commozione per lei, una commozione che lo coinvolge totalmente, il dolore di quella donna diventa il suo.
Nel suo pellegrinare spesso Gesù si imbatte in persone duramente provate dalla vita, mortificate per la scarsa considerazione, emarginate a causa di dure leggi sociali e religiose. Proprio a queste Gesù rivolge la sua attenzione ed il suo amore. Agli umili Dio rivolge il suo sguardo! E l’iniziativa, qui come altrove, è di Gesù, senza che gli venga richiesto un intervento. Questa madre non chiede nulla, mostra solamente il suo dolore lancinante. Gesù prova la commozione tipica dell’amore materno, partecipa con tutto se stesso alla sofferenza di quella donna, mostra la sua umanità, senza fare valutazioni. Gli è bastato vedere l’angoscia di questa madre per intervenire.
Il segno che egli compie delinea la sua identità, egli è Dio, il solo capace di aggiungere giorni alla vita dell’uomo. La sua parola salva chi si trova nella difficoltà, addirittura in questa narrazione, non vi è neanche l’invocazione della potenza del Padre, l’iniziativa è tutta di Gesù che ordina: Ragazzo, dico a te, àlzati!
Questo brano evangelico ha un collegamento con la narrazione della prima lettura di oggi, nella quale il profeta Elia risveglia da morte un fanciullo dopo aver invocato la potenza di Dio.
Quando la gente, presa da timore per il segno compiuto da Gesù, comprende che «un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo» esprime in modo chiaro che Gesù non è da intendersi come un profeta tra tanti, ma lui è IL PROFETA che annuncia l’amore e la misericordia del Padre. Si, Dio visita il suo popolo! Gesù è la manifestazione proprio della vicinanza di Dio, che si china sull’uomo, vede la sua situazione, si prende cura di lui. La bontà di Gesù e il suo essere vicino all’uomo è un chiaro rinvio alla vicinanza di Dio.
Questo Vangelo di Luca, più che la straordinaria potenza di Gesù, intende sottolineare che lui è la vita, quella vera, buona, eterna.
Buona e santa domenica!
+p. Antonio, Vescovo.