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Saluto ai giovani maturandi

Scritto da Massimo La Corte on .

“Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti” (1 Gv 2, 14)

Vi accingete a fare un ulteriore passo per affrontare diversamente la vita, è la prova di una specifica “maturità”. Siate consapevoli che ogni momento di crisi [dal lat. crisis, gr. κρίσις «scelta, decisione, situazione di grave difficoltà, passare al setaccio»] porta con sé nuove opportunità e stimoli, fecondi semi di rinascita, che, in questo piccolo lembo di terra, avete “voi giovani” tra le vostre mani “perché siete forti”!

Siete forti se, mentre ci accompagna ancora il senso di timore e di incertezza, siete capaci di sognare, di spiccare il volo, di prendere coraggiosamente il largo perché “soltanto chi mette a prova l’assurdo è capace di conquistare l’impossibile” (Miguel de Unamuno). Il sogno è un guardare il futuro ad occhi chiusi, pregustandone la bellezza e intercettandone tutte le risorse per il raggiungimento di mete, obiettivi e progetti grandi, anche a costo di dolorosissimi sforzi.

Siete forti se al silenzio, attonito e passivo, cedete il passo ad una sana inquietudine che genera ascolto e poi dialogo. Solo accogliendo e abitando domande e parole, audaci e creative, si diventa davvero maturi e capaci di fare scelte in grado di costruire “ponti” rendendo liberi gli altri e voi stessi. Solo così, come scrive Alda Merini, “pensate che potete camminare su di noi come su dei grandi tappeti e volare oltre questa triste realtà quotidiana” (da La vita facile).

Siete forti se portate, in ogni ambiente vitale e in ogni relazione, non solo cose materiali e la ragione ma anche il “cuore”. Un cuore che si riverbera attraverso gesti di altruismo, di donazione, di inclusione, di solidarietà, rifiutando ogni tipo di discriminazione e di indifferenza. Papa Francesco ci ricorda che un gesto veramente umano “si esprime in particolare nel volgersi con attenzione ai limiti dell’altro, specialmente quando emergono in maniera evidente” (Amoris laetitia, n. 323).

Siete forti se ricordate ogni giorno di non essere soli. Crediamo spesso che la presenza dell’Altro/altri possa mettere a repentaglio la nostra pretesa di libertà o la nostra voglia di realizzazione invece che offrire l’opportunità per essere diversi o inaspettatamente migliori. Gesù di Nazareth ci insegna che la fede, la fiducia, la capacità di affidarsi allontana questa tentazione, alimentando ogni vero desiderio di umanità.

Siete forti se ricordate che la nostra Chiesa, come famiglia, vi accompagna, vi sostiene ed esulterà per ogni traguardo e progetto che, con coraggio e impegno, riuscirete a raggiungere e a realizzare per il bene vostro e di tutta la nostra comunità.

In bocca al lupo!

+ P. Antonio De Luca