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Oggi sarai con me

Scritto da Massimo La Corte on .

2. «OGGI CON ME SARAI NEL PARADISO» (Lc 23,43)
Un lacerante spettacolo di umana ferocia: tre croci, due destinate a malfattori comuni, rotti dall’esperienza del male e asserviti a logiche di perversa criminalità, tanto da essere condannati ad una pena severa, irreversibile ed esemplare. Noi oggi inorridiamo di fronte a tanta crudeltà. Tra essi, in posizione leggermente più elevata, così come lo raffigura la tradizione, c’è Gesù, il re dei giudei. Esausto, sfigurato e deriso, le urla blasfeme e le diaboliche provocazioni, che irridono alla condizione del crocifisso morente. «Si è affidato a Dio…scenda dalla croce…» (Mt 27,42) sono le stesse suggestioni del diavolo nel deserto «Se sei Figlio di Dio, gettati giù…» (Mt 3,6).

Nel cuore di ogni uomo, benché devastato dal male, dal peccato, permane fino alla fine una insopprimibile sete di verità, un’aspirazione di salvezza che non può avere altro nome che l’eternità. Lo spettacolo di Cristo in croce ispira uno dei malfattori ad un’ultima invocazione, forse anche la prima della sua vita: «Ricordati di me…». Capisce e riconosce che Colui che gli è accanto, compagno di sventura, è portatore di una misteriosa pacatezza che gli dà forza, è veramente un re. È la regalità di Gesù, la sua figliolanza, la sua straordinaria forza sovrannaturale a suscitare fiducia. È lui che genera nel cuore di quello che la tradizione ha definito “buon ladrone” un ultimo sussulto di coscienza e di speranza. Perciò con fiducia non esita a supplicarlo.

La promessa è il paradiso, subito, oggi. L’oggi di Dio è l’eternità. Questa non viene dopo la morte, è costantemente promessa e realizzata nel presente, là dove c’è perdono, accoglienza, umanità, voglia di bene, tutto ciò ci permette di realizzare ogni giorno il paradiso…benché può esserci capitato di dimenticarlo. Tuttavia «se l’uomo dimentica il paradiso rende il mondo un inferno»: queste parole, attribuite ad un grande statista e uomo di fede luterano, interpellano noi oggi. Solo chiedendo il paradiso lo si ottiene: «Ricordati di me!».

Nell’attesa della domenica senza tramonto, di cuore vi benedico.

+ p. Antonio De Luca