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Orientamenti Pastorali e Agenda 2019-2020

Scritto da Massimo La Corte on .

 
Annunciare la Carità: questo il titolo degli Orientamenti per l’anno pastorale 2019-2020, affidati alla Comunità diocesana dal Vescovo padre Antonio De Luca.
 
All’inizio di questo nuovo anno pastorale 2019/2020, il nostro Vescovo Antonio ci consegna ancora una volta pagine ricche di vita, di studio e d’incontri. L’incessante ministero apostolico, reso più gravoso e generoso dalla Visita pastorale, motiva tutte le urgenze che il nostro Pastore propone per rinnovare le coscienze e stimolare all’azione.
Il testo si presenta perciò ricco, abbondante, denso della spiritualità dell’ascolto e dell’incontro che il nostro Pastore vive quotidianamente con le Comunità parrocchiali: questa vita apostolica si fa bussola di orientamento per tutta la Diocesi: annunciare la Carità!
Tutti abbiamo notato come il nostro Vescovo ponga i programmi pastorali della Diocesi sempre nel segno della Vergine Maria, nella solennità dell’Assunzione in cielo, quasi a ricordarci che Maria è il modello di ciò che la Chiesa è chiamata ad essere e fare, oggi, Carità!
Il cammino pastorale diocesano in questi anni ci ha fatto prendere consapevolezza delle virtù teologali della fede e della speranza, dono di Cristo alla Chiesa, necessarie per umanizzare il mondo. Nel prossimo triennio con la virtù della Carità il Vescovo ci chiede di prestare attenzione nell’evangelizzazione all’opera, ai gesti, ai sacramenti del Buon Samaritano, a quell’esempio singolare del Cristo incarnato, che ascolta-celebra e serve l’umanità piagata e sofferente. La meditazione teologico-pastorale è, dunque, l’icona biblica del Buon Samaritano (Lc 10, 25-37): una delle pagine più rappresentative del Mistero della Chiesa! Così pieni interiormente dello Spirito che parla alla Chiesa mediante i profeti e i pastori ed esortatati dal Magistero recente di Benedetto (DCE) e di Francesco (EG) possiamo proseguire con fiducia nella conversione alla sequela Christi.
Nella prima parte il Vescovo ci aiuta a riflettere come questa virtù sia essenziale nella vita cristiana, dandoci non solo la definizione teologica di Carità, ma dandoci un percorso di riscoperta dell’Amore nell’esistenza cristiana, nelle pieghe della nostra vita ordinaria. Ecco che la dimensione spirituale più importante è l’ascolto per comprendere la Parola, discernere la volontà di Dio e presentarsi con umiltà dinanzi alle nuove generazioni per dare a loro e al mondo “Qualcosa di più” per vincere con l’Amore ogni forma d’indifferenza, di omissione e di rinnegamento pratico della vita di Cristo.
Il nostro Pastore con paternità incoraggia gli ambiti della pastorale ordinaria delle parrocchie, degli uffici e delle relazioni interpersonali a rivedere logiche desuete e ad aprirsi al dono dello Spirito che genera vita, amore e speranza: un chiaro indirizzo missionario e di apertura che deve aiutare le nostre comunità ad aprirsi ai giovani anche con l’ausilio e i suggerimenti della Christus vivit. Inoltre, ci ricorda che è sempre necessaria una riforma degli stili ecclesiali nell’impegno pastorale della comunione e della gratuità per vivere realmente la dimensione della sinodalità.
Ecco perché la formazione permanente e il metodo sperimentale d’iniziazione cristiana in chiave catecumenale sono ancora riproposti quali percorsi da sostenere nelle forme più prossime anche alla sensibilità dei giovani.
Il modello ecclesiologico che il Vescovo ci propone è quello Conciliare che ha come baricentro la persona del Cristo agente con il Suo Spirito negli ambiti della Liturgia, della catechesi e del servizio, si propone la copiosa redenzione che ha nella Domenica il suo centro di propagazione, nella comunione eucaristica di tutti i battezzati e ministri intorno al Suo Pastore per dare ragione, sostanza e testimonianza – anche nella gestione delle risorse economiche della Comunità – ai nostri fratelli bisognosi!
Il Vescovo ha compiuto un profondo discernimento – parola sinodale - per dare ad ogni operatore pastorale il criterio ovvero lo strumento spirituale del cuore sapiente che valuta ogni cosa e tiene ciò che è buono. Nella vita personale e comunitaria il discernimento aiuta a rimuovere ciò che ostacola la comunione e la collaborazione tra le parrocchie e tiene, nova et vetera, ciò che dà sostanza ai processi di alleanza anche con le istituzioni civili e sociali che curano e alimentano il bene comune e la crescita integrale di ogni uomo.
La sfida che il Vescovo ci pone davanti è alta come sempre: dalla professione del primato della Parola che si fa Eucarestia-Carità-Prossimo può ripartire la missione della nostra Chiesa diocesana per una nuova stagione nella quale l’annuncio della redenzione susciti carismi e ministeri secondo il dono dello Spirito, specialmente quelle vocazioni matrimoniali e presbiterali, religiose e laicali votate alla Santità del Regno di Dio.
Il Vescovo, infine, consapevole che tutti noi siamo innestati mediante il Battesimo e il ministero alla Croce del Cristo, pazientemente, ci invita ad imitare i gesti e i sentimenti del Divin Samaritano, per commuoverci – muovere il cuore – verso il prossimo, compiendo così quelle azioni paterne di Dio e materne della Chiesa. Ecco i compiti: recuperare in ogni comunità il volto concreto della carità; vivere in ogni parrocchia l’impegno dell’annuncio e della catechesi come espressione viva della fantasia della carità; rendere autentico il nostro incontro con Cristo Risorto accogliendo il prossimo; trovare con i giovani strade sempre nuove per un cammino generativo.
Con la forza che lo Spirito ci dona, grati al Vescovo per l’opera che ci propone, ci lasceremo sedurre dall’Amore per annunciare ancora una volta come figli e fratelli: Deus Caritas est!
 
don Giuseppe Radesca
Vicario Generale
 
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