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Avvento 2018

Scritto da Massimo La Corte on .

AVVENTO 2018
Nell'attesa la forza del credere

Carissimi fratelli e sorelle,
l’avvento mette in moto il dinamismo dell’attesa. Il tempo liturgico che viviamo è una possibilità sempre nuova di attesa del compimento delle promesse del Padre, culminate nella venuta del Figlio Gesù Cristo; è anche “allenamento” vigile per accogliere la sua seconda venuta, quando “verrà a giudicare i vivi e i morti”. Inoltre l’attesa si fa vigilanza per imparare ad accogliere la quotidiana presenza del Signore, che si manifesta soprattutto nei più poveri ed abbandonati.

Ogni comunità viva questo tempo addestrandosi all’accoglienza, senza preclusioni e chiusure. Il Signore Gesù che viene nella nostra umanità ci insegna, infatti, il criterio sempre valido ed efficace dell’incarnazione, imparando da lui la vicinanza e la prossimità a tutti gli uomini. La visita pastorale, che è appena iniziata, intende essere un messaggio di pace e di speranza, di incontro e scambio di idee, progetti e programmi per un annuncio evangelico prorompente ed efficace.

Nell’avvento viviamo la speranza dell’incontro con Dio, che si manifesta in Gesù Cristo Signore. È Dio che visita la nostra umanità, si rende presente ed operante attraverso il suo Vangelo, che rinnova stimoli ed infonde energie sempre nuove per una sequela gioiosa ed entusiasta.

L’avvento è attesa operosa, piena di buoni frutti, è tempo di grazia, momento favorevole per la nostra salvezza. L’uomo vive in una costante attesa, attraversa le stagioni della sua vita sempre orientato al futuro, a ciò che accadrà. Nella vita spirituale si vive nella stessa dimensione, alimentando la fede con la preghiera e la carità, sostenuti dalla speranza che non delude.

Noi attendiamo il Signore! “Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo, perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno”. Egli rigenera la vita, rinnova le relazioni, apre alla condivisione di mezzi e risorse che appartengono a tutti. Non ci nascondiamo di fronte alle gravissime emergenze sociali… né ci sfugga il monito sempre più bruciante del Vangelo: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (Mt 25, 40); voglio credere che queste parole evangeliche abbiano ispirato l'opportuno post scriptum dell’editoriale di Avvenire del 2 Dicembre 2018, “per favore, chi ha votato la 'Legge della strada' ci risparmi almeno parole al vento e ai social sullo spirito del Natale, sul presepe e sul nome di Gesù. Prima di nominarlo, Lui, bisogna riconoscerlo”.

Disponiamoci ad accogliere il Signore con generosità. Prepariamo il cuore all’ascolto della sua Parola, unica fonte che ci rinfranca nella fatica e nelle cadute che il cammino della vita inevitabilmente riserva. L’ascolto presuppone il silenzio di chi sa attendere la rivelazione del Signore nostro Gesù Cristo che è alle porte e che ci invita a preparare il suo Natale.

Riscopriamo in questo avvento il senso più genuino del Natale. Spogliamolo dalle incrostazioni che ne hanno fatto perdere la bellezza. Restituiamo valore alla festa dell’incontro tra Dio e l’umanità. Allora sarà veramente Natale.

Buon cammino, nell’attesa del Signore!

+ P. Antonio De Luca, Vescovo