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Tra voi non è così

Scritto da Super User on .

21 ottobre - XXIX Domenica del Tempo Ordinario

“Concedi a tutti noi di condividere il calice della tua volontà" (dalla Liturgia).

Addentrandosi nella lettura del Vangelo di Marco scopriamo un Gesù sempre più esigente. Non è il tempo delle mezze misure, il Maestro scende verso Gerusalemme dove si compirà la sua Pasqua di morte-resurrezione. E più si avvicina quel momento, più egli chiede ai suoi discepoli di seguirlo, di restare ancorati alla sua parola, senza pretese trionfalistiche.

Dopo aver identificato in Gesù il Cristo, insieme con Pietro, ora dobbiamo trovare l’identità del discepolo che segue il Maestro e che Gesù ci aiuta a focalizzare. Già domenica scorsa Gesù ci ha offerto uno stimolo importante, il dialogo con quell’uomo animato da buoni sentimenti al quale Gesù ha chiesto di spogliarsi di tutto per seguirlo, resta per noi una indicazione importante per essere suoi discepoli.

Gesù scende geograficamente dalla Galilea in Giudea, ma è anche una discesa nelle pieghe più intime dell’umanità ferita, vuole condividere tutto di noi Gesù e chiede ai discepoli di seguirlo. Emerge ancora una volta, però, l’incomprensione dei discepoli, dei due fratelli Giacomo e Giovanni che chiedono a Gesù di poter occupare i primi posti nel suo regno, mostrando una totale mancanza di sintonia con Gesù. L’ansia di trovare un posto sicuro, magari anche d’onore, ha spesso offuscato nella comunità dei credenti l’aspetto che invece conta di più: seguire il Maestro dovunque egli vada. “Vieni e seguimi” è quello che il Signore continua a ripetere, senza fare calcoli, senza pretese, senza meriti, fidandosi di Dio, sempre.

Non conta allora pretendere posti prenotati per tempo, Gesù si sottrae da una logica tipicamente umana, anzi usa l’immagine del potere politico del momento per indirizzare ai suoi un insegnamento che mette il servizio come aspetto fondamentale di tutta la comunità dei credenti. “Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti” (Mc 10, 42-43).

Il servizio nella comunità si identifica con Gesù, egli resta il criterio cui sempre si deve ispirare la Chiesa, lui insegna che regnare equivale a servire e che non vi può essere altra via di realizzazione se non quella tracciata dal suo Vangelo: “Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mc 10, 45).

La Chiesa riscoprirà la sua vocazione quando tutti i battezzati riusciranno a mettere da parte divisioni, contrapposizioni, lotte, conflitti, per restituire al mondo la sua vera e propria identità: “Perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17, 21).

Buona e santa domenica!

+ P. Antonio, Vescovo