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Parole e segni

Scritto da Super User on .

13 maggio - Ascensione del Signore

Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo. (Mt 28,19.20)

Nel tempo pasquale celebriamo la festa dell’Ascensione di Gesù al cielo, dopo la resurrezione Gesù è rimasto nella sua comunità, mostrando ai discepoli i segni della sua presenza, parlando con loro, mangiando con loro, infondendo coraggio e forza. E si è presentato con i segni della passione, quei segni che resteranno per sempre impressi nella sua carne, mostrando che il suo amore si è protratto fino al dono di sé, della sua vita.

Con l’Ascensione di Gesù inizia il tempo della Chiesa, il tempo dello Spirito che ricorderà tutto ciò che il Signore ci ha detto. È il tempo dell’impegno, della testimonianza, dell’annuncio del Vangelo ad ogni creatura, allargato al mondo intero. Tutti gli uomini hanno infatti il diritto di ascoltare l’annuncio del Vangelo, senza più alcuna esclusione di nessuno dal dono di grazia del Signore. Gesù conferisce il mandato della missione universale a quelli che aveva scelto e che con lui avevano condiviso l’esperienza esaltante della sequela.

Parte Gesù, ritorna al Padre, scompare definitivamente dalla vista dei suoi, ma rimane per sempre accanto, più di prima, non più soggetto agli angusti limiti spazio-temporali. Non è un addio, ma un modo nuovo di restare sempre e per sempre con i discepoli. Prima di ritornare al Padre Gesù risorto ordina ai suoi discepoli: Andate! Un verbo che non lascia spazio ad interpretazioni e davanti al quale è messo chiunque scegli di seguire il Maestro. Non si può, infatti, essere discepoli e restare, chiusi, immobili, senza slancio e senza prospettive. Quella voce e quell’imperativo attraversa i secoli, invade la vita della Chiesa di ogni tempo e latitudine e spinge fuori, da sé stessi, dalle proprie sicurezze, dai luoghi spesso chiusi per immergersi nella missione, nell’annuncio sempre nuovo del Vangelo.

E davanti al Vangelo non possiamo far finta di nulla, perché ci interpella e davanti al quale ogni uomo deve fare scelte concrete. Il Vangelo non è una realtà neutra, senza fisionomia, quasi una realtà indecifrabile. La sua accoglienza, infatti, genera la salvezza, il suo rifiuto la condanna, ecco perché è decisivo l’incontro con il Vangelo e ci mette davanti a grandi responsabilità.

Il Signore Gesù affida questo compito alle fragili mani della Chiesa, bisognosa sempre di conversione e penitenza, ma che tuttavia resta la depositaria di questo immenso dono del Risorto: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura…” (Mc 16, 15). E il Vangelo aggiunge: “Essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano” (Mc 16, 20). La missione della Chiesa è sostenuta dalla presenza del Risorto, il quale accompagna la Chiesa, opera per mezzo di essa con l’azione dello Spirito Santo, nonostante limiti ed inadempienze. E la fedeltà di Dio compie il miracolo: l’annuncio della Parola viene confermata dai segni della sua perenne presenza.

Buona e santa domenica!

+ P. Antonio, Vescovo