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Corvertirsi per credere

Scritto da Super User on .

18 febbraio - I Domenica di Quaresima

“Il Signore ti coprirà con la sua protezione,
sotto le sue ali troverai rifugio". (Sal 91,4)

Mercoledì scorso il rito delle ceneri ci ha reintrodotto nel tempo quaresimale. Ogni anno abbiamo l’opportunità di ricalibrare la nostra adesione al Vangelo con questo particolare tempo di conversione che ci mette nelle condizioni di rafforzare in noi il bene per celebrare la Pasqua del Signore come vera e reale resurrezione per tutti.

Continua ad accompagnarci Marco il quale narra le tentazioni di Gesù con una essenzialità che desta meraviglia. Non importa identificare le tentazioni per il primo evangelista, così come fanno gli altri Vangeli, a lui interessa trasmettere che Gesù è tentato, nel deserto, dove viene spinto dallo Spirito dopo aver ricevuto il battesimo da Giovanni. L’azione che lo Spirito esercita su Gesù delinea una vera e propria azione violenta, che lo costringe a ritirarsi nel deserto, identificato ora non come luogo privilegiato per incontrare Dio, ma come luogo nel quale l’uomo incontra la prova, viene sottoposto ad essa, lottando con lo spirito del male che insidia l’umanità. Il deserto è ora il luogo nel quale l’uomo è messo di fronte a se stesso, momento in cui ci si sente nudi, spogliati da ogni sicurezza, che ci obbliga ad abbassare le maschere che troppo spesso si indossa per mostrarsi diversi da ciò che realmente si è.

Il compito dello Spirito è quello di mettere l’uomo nelle condizioni di ritrovare se stesso, non nelle comodità o nel frastuono della quotidianità, al quale ci siamo troppo abituati. Non ci salva dalla durezza di dover fare i conti e ritrovarsi troppo spesso insolventi. Lo Spirito rimette l’uomo nella condizione sempre nuova di trovare Dio ritrovando se stessi. I quaranta giorni di Gesù nel deserto costituiscono proprio il momento decisivo, all’inizio della sua predicazione, per identificare la propria vocazione e la propria missione.

Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano” (Mc 1, 13). Il superamento delle tentazioni da parte di Gesù Marco lo evidenzia con questa parole, che potrebbero risultare alquanto enigmatiche. La compagnia degli animali selvatici potrebbe avere due interpretazioni secondo le quali si esprime il pericolo e la solitudine che si prova nel deserto oppure indicare il ristabilimento della condizione della creazione, nell’equilibrio impresso da Dio. La presenza degli angeli indica che in Gesù si è ristabilita per sempre la comunione tra l’uomo e Dio.

Non sarà, certo, questa la fine delle tentazioni di Gesù il quale continuerà a subire la tentazione lungo tutta la narrazione del Vangelo. A partire dalla cerchia più stretta di quelli che ha scelto, gli apostoli, che troppo spesso tenteranno di imporre al Signore altri modelli, altre scelte, altre vie, diverse da quelle del servizio, della vicinanza, della sofferenza e del dolore. Tentazioni non meno sottili e taglienti di quelle proposte da diavolo.

Ad ogni tentativo di imboccare scorciatoie più facili e sicure, Gesù risponderà rimettendo al centro la sua libertà di scegliere secondo calcoli che non appartengono al ragionamento umano, ma compiendo scelte coraggiose che sono frutto della benevolenza divina.

Buona e santa domenica!

+ P. Antonio, Vescovo