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Quando sarà il momento

Scritto da Super User on .

3 dicembre - I Domenica di Avvento

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza. (Dalla liturgia)


Il tempo di avvento, che inizia oggi, ci introduce in un orizzonte di straordinaria speranza. Nulla è perduto se Dio, ancora una volta, promette di venire incontro all’uomo. Siamo orientati alla pienezza di grazia e santità che proviene dalla venuta del Signore, che visita la nostra umanità, la riscatta, la rigenera. L’avvento è un tempo pieno di speranza, attraversato dall’atteggiamento di chi scegli di vigilare, di non distrarsi, di concentrare la propria attenzione su ciò che veramente conta. L’incarnazione di Cristo è l’evento decisivo della storia, il punto di svolta, la definitiva risposta di Dio.

La lettura del Vangelo di Marco ci immette in questo dinamismo di attenzione di attesa. Non solo della venuta di Gesù avvenuta nella storia, ma soprattutto il discepolo attende la venuta definitiva del Signore, alla fine della storia, senza dimenticare che Gesù visita la nostra umanità ogni giorno, in ogni momento. Alla volontà dei discepoli si inquadrare precisamente i segni premonitori della venuta del Signore e il giorno, il momento esatto Gesù (non) risponde con questa brevissima parabola, una delle più concise ed essenziali.

L’unica cosa a cui dare importanza è la grande responsabilità che il padrone, partendo, ha lasciato ai suoi servi. Ognuno ha ricevuto una consegna che non può essere considerata una proprietà privata, un bene da gestire a proprio piacimento o, peggio ancora, tralasciare i compiti e gli impegni che il padrone ha assegnato a ciascuno.

Non precisando l’ora e il momento del ritorno del padrone, Gesù conclude che l’unico atteggiamento necessario e saggio è quello di vegliare, stare attenti ai segni del ritorno, rimanere al proprio posto lavorando per l’edificazione del bene di tutti. Fare il proprio dovere è il modo più consono per ricevere il padrone quando arriva.

Il disimpegno e l’indifferenza sono i nemici dai quali il discepolo deve prendere le distanze. Questi sono gli atteggiamenti negativi dai quali Gesù, nel Vangelo, ci mette in guardia. L’avvento è sviluppare questa capacità di guardare oltre, rendersi cioè conto che la venuta del Signore è sì imminente, ma certo non possiamo definirla, delimitarla all’oggi o al domani. Impegnarsi a tempo indeterminato, lasciandosi guidare non dalla volontà di sapere come, quando, perché…ma dalla certezza che il Signore viene, ogni anno, ogni giorno, alla fine dei tempi.

E quello sarà il personale incontro con lui, quando gli riconsegneremo quello che ci ha lasciato partendo. E lì avremo la certezza che non abbiamo atteso invano…

Buona e santa domenica!

+ P. Antonio, Vescovo