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Sole e luce

Scritto da Super User on .

6 Agosto - Trasfigurazione del Signore

O Dio, fa’ che ascoltiamo la parola del tuo amatissimo Figlio
per diventare coeredi della sua vita immortale.

La liturgia domenicale oggi lascia il passo alla festa della trasfigurazione del Signore. Oggi anche noi, come i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, abbiamo la possibilità di vedere la gloria del Signore Gesù, così come egli è nella sua essenza. Non un gioco di prestigio, né tantomeno una magia con la quale Gesù si trasforma… ma è il momento nel quale Gesù offre uno stimolo ai suoi amici a seguirlo, lasciando da parte le loro aspettative, incoraggiando i discepoli che erano prossimi a subire lo scandalo della croce.

All’incomprensione dei discepoli Gesù risponde con questo evento nel quale, per un momento, consente loro di entrare nel mistero che lo riguarda profondamente. Gesù ha appena annunciato loro che “doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno” (Mt 16, 21). Aspettavano un Messia potente, si ne ritrovano uno che parla di sofferenza, dolore, morte. Non era la modalità che loro si aspettavano… per cui Gesù, attraverso la trasfigurazione, indica loro che si può arrivare alla resurrezione solo si è disposti a rimetterci in prima persona, sacrificando se stessi.

Per questo “prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce” (Mt 17,1-2). Per un attimo sono investiti di una luce più splendente del sole, a loro Gesù rivela la sua divinità, il suo essere Dio; cadono dagli occhi dei tre discepoli il velo che impedisce di vedere chi è veramente Gesù e per un attimo entrano nel mistero.

In quella fortissima luce inizia per loro un cammino di riconoscimento graduale della persona di Cristo, che raggiungerà la pienezza nel mistero pasquale. Gesù non è un profeta qualunque, ma in lui si compie la promessa del Padre di inviare il suo Figlio unigenito, con Gesù si inaugura una inedita modalità con la quale Dio e l’uomo si rapportano. La presenza di Mosè ed Elia sono la testimonianza che tutto, la Legge e i Profeti, trova in Gesù il compimento.

Le cose belle finiscono troppo presto… Pietro, stordito e confuso, propone di rimanere lì, in quel luogo, nel quale la voce del Padre aveva indicato in Gesù il Figlio da ascoltare. Non sa che dire, tenta di dilatare il tempo della trasfigurazione, è stato troppo bello, non poteva finire così! Quando rimase Gesù solo con loro, il Signore li riporta con i piedi per terra. Ciò che hanno visto è quello che accadrà dopo la sua morte, il mattino di pasqua… scendono insieme con Gesù dal Tabor per salire su un altro monte, il Gòlgota, e assistere alla sofferenza e al dolore di Cristo.

“Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti” (Mt 17, 9). La resurrezione è la chiave di lettura giusta per comprendere la trasfigurazione. Gesù non vuole discepoli che ricercano il sensazionale…vuole solo indicare una strada che conduce l’uomo alla fede e alla salvezza.

Buona e santa domenica!

+ P. Antonio, Vescovo