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Un posto per tutti nel cuore di Dio

Scritto da Super User on .

14 Maggio - V Domenica di Pasqua

Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Il Vangelo di Giovanni è l’unico che ci offre uno spaccato degli ultimi discorsi pronunciati da Gesù prima della sua morte. Nell’intimità del cenacolo il Maestro si rivolge ai suoi amici rassicurandoli che nulla è perduto, ma che tutto trova senso e compimento proprio in ciò che sembra una fallimentare sconfitta. Parole che infondono coraggio e fiducia in coloro che egli lascia nel mondo a continuare l’opera grandiosa dell’evangelizzazione e della testimonianza.

Con parole semplici il Signore prepara i suoi amici a superare lo scandalo inaudito della sua morte e nell’evitabile difficoltà per non averlo più vivo e vicino: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me” (Gv 14, 1). Di qui la promessa che sarebbe tornato e li avrebbe presi con sé restando per sempre con loro: “ritornerò e vi prenderò con me” (Gv 14, 3) non come promessa di una vita oltre la morte, ma ritornando come risorto nella sua comunità e soprattutto attraverso lo Spirito Santo il quale ricorderà tutto ciò che egli aveva annunciato e detto. Ed è proprio lo Spirito Santo che permette al discepolo di restare unito a Cristo risorto, innestato nella relazione d’amore che esiste tra il Padre e il Figlio.

Gesù pronuncia questo discorso quando già sa che lo aspetta il rifiuto, il dolore, la morte. Eppure conserva la serenità di chi è in grado di abbandonarsi totalmente nella mani del Padre. Gesù chiede di non avere paura, di non rattristarsi, ma di restare saldi superando il dramma della passione. La sua non è una partenza definitiva, irreversibile, ma un ritorno al Padre da cui proviene e a cui ritorna, sottolineando che questa mèta è la stessa a cui tende ogni discepolo che decide di seguirlo.

Per questo Gesù è la via! Chi segue lui è certo di arrivare al Padre il cui volto si riflette in quello del Figlio: “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv 14, 9). Non abbiamo più bisogno di altre mediazioni per conoscere Dio perché l’unico in grado di svelare il Padre è proprio Gesù, nel quale riponiamo la speranza di raggiungerlo per condividere la sua vita divina. La fede alimenta in noi la certezza che non siamo soli, che Gesù non ci abbandona per rientrare nella sua divinità, ma è accanto per sostenere, incoraggiare, consolare.

E ciò che può sembrare umanamente irrealizzabile può realizzarsi con la fiducia incrollabile nella sua potenza: “chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre” (Gv 14, 12). Ora, grazie a Gesù, sappiamo qual è la mèta del nostro pellegrinaggio e conosciamo anche la via che ci condurrà a possedere ciò che speriamo: l’esperienza della comunione con Dio.

Gesù continua ad accompagnare i discepoli di ogni tempo alla scoperta straordinaria della comunione con il Padre, attraverso la sua mediazione, nell’azione dello Spirito Santo. La santità consiste nella disponibilità a lasciare agire Dio nella vita, nella testimonianza di fede e carità verso i fratelli.

Buona e santa domenica!

+ P. Antonio, Vescovo