Stampa

Digiuno e tentazione

Scritto da Massimo La Corte on .

5 marzo - I Domenica di Quaresima

“Non di solo pane vive l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4)

Da alcuni giorni siamo rientrati nel tempo della quaresima. Le ceneri hanno tracciato l’inizio di questa nuova possibilità che ci viene offerta. Ne avevamo proprio bisogno! Siamo troppo immersi nella freneticità di eventi, appuntamenti, impegni; storditi da un susseguirsi vortiginoso di messaggi, telefonate, notizie… abbiamo perso il sano ritrovare se stessi per stabilire le priorità, per dare importanza a ciò che veramente conta.

Il deserto, nel quale anche noi siamo sospinti, ci offre questa possibilità: la quaresima è il tempo per ristabilire con Dio una relazione di prossimità, una opportunità che ci viene posta davanti per scegliere nuovamente il Vangelo come realtà fondante della nostra esistenza. Il deserto è il luogo nel quale possiamo con più facilità incontrare Dio, lontano dagli schiamazzi e dalle attrattive di realtà futili e passeggere. Nel deserto possiamo sperimentare l’intimità con Dio ed intessere una solida relazione con il Signore. Nel deserto Dio spinge il suo popolo perché esso ristabilisca la sua originaria vocazione e per stabilire l’alleanza.

Ma il deserto non è solo questo… infatti esso mette a dura prova le nostre capacità di sopravvivenza. Chi ha visitato la Terra Santa certamente ha visto il deserto di Giuda, dove la tradizione ha identificato il combattimento di Gesù con le forze del male: una terra arida, dura, dove non cresce nulla, dove non vi sono segni di vita e che, tuttavia, è il luogo nel quale possiamo sperimentare la presenza del Padre. Qui Gesù viene messo a dura prova, in tutto simile a noi, perennemente esposti alla tentazione di sostituire Dio con i tanti idoli che spesso seducono la nostra intelligenza e ai quali attacchiamo il cuore. Lo stesso Spirito che poco prima lo aveva consacrato durante il battesimo al Giordano, ora spinge Gesù nel deserto che sottoporlo alla prova umiliante delle tentazioni. Una potenza negativa personificata dal diavolo che tenta di distogliere Gesù dalla sua vocazione di Salvatore, che vuole gettare in frantumi la sua esistenza pienamente unita al Padre.

Al Messia umiliato e sofferente il diavolo oppone una possibilità molto più allettante e seducente. Non è necessaria la via della croce, non serve a nulla il sacrificio, il dolore. Per raggiungere la propria realizzazione il diavolo propone uno sguardo limitato alla realtà materiale, che guarda solo al benessere del momento, al solo pane che riempie una fame passeggera. Per passare poi ad un messianismo spettacolare, che costringe Dio ad intervenire per risolvere i problemi.

Un’immagine terribile di Dio, una mistificazione che lo rende un “tappabuchi”. Infine la tentazione del potere, del possesso, della potenza che fa vivere appesi alle proprie possibilità solamente umane. A tutto ciò Gesù risponde in modo inequivocabile. Respinge al mittente ogni tentativo di persuasione. A lui non interessa il successo e la popolarità, ma con energica decisione ribadisce il suo SI alla volontà del Padre e non è intenzionato ad anteporre nulla alla realizzazione del suo progetto d’amore.

Buona e santa Domenica.

+ p. Antonio, Vescovo.