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La vita tempo di preghiera

Scritto da Massimo La Corte on .

24 Luglio - XX Domenica del Tempo Ordinario

“Chi chiede ottiene, chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto”, dice il Signore. (Lc 11,10)

Nel Vangelo di questa domenica è contenuta la richiesta dei discepoli che vogliono imparare a pregare. Essi vedono che Gesù prega, spesso in un luogo solitario, senza chiasso e clamore. Lì egli incontra il Padre, in una relazione singolarissima e particolare, nella quale Gesù arriva a chiamare Dio Abbà, Padre.

Perché pregare? Dio ascolta ciò che gli diciamo? Perché pregare, se troppo spesso Dio sembra sordo alle nostre richieste? Dopo Auschwitz, Birkenau… di fronte alla sofferenza degli innocenti, al martirio dei giusti insorge l’interrogativo di sempre: “Se Dio c’è allora perché c’è tanto male?”.

Umilmente chiediamo anche noi, come i discepoli: Signore, insegnaci a pregare. Perché senza la preghiera la vita cristiana è svuotata di senso, senza la relazione della preghiera Dio lo vediamo come un gerarca assoluto, lontano dalla nostra esperienza umana, sempre più ferita, oltraggiata, violata. La preghiera e l’impegno ad esseri veri cristiani forse non basta, ma certamente è l’inizio di un rinnovato slancio di umanità! È il momento di ribadire con forza che ciò che accade è il triste risultato di un’operazione scellerata del nostro occidente che ha messo da parte Dio, arrivando così all’offesa dell’uomo. Dove non c’è Dio non vi è neanche rispetto della dignità dell’essere umano. Non è la vendetta di Dio, ma la libera decisione di una creatura che crede di poter fare a meno di Lui, che ha perso il suo punto di riferimento, offendendo così la vita umana.

Allora sì che abbiamo bisogno di Dio! Abbiamo bisogno di ristabilire una relazione vera e autentica con Lui. Per questo il Vangelo di oggi viene ad illuminare il nostro tempo attraversato dalla tensione per quello che avviene, mettendoci nel cuore il desiderio di Dio. Signore, insegnaci a pregare. Come Maria di Betania dobbiamo scegliere di stare con il Signore, di soffermarci con Lui, di ascoltare la sua voce, di impegnarci a vivere nella quotidianità ciò che egli ci suggerisce nella preghiera.

Per noi cristiani la preghiera non è un tempo della giornata, né della vita, ma è la vita che si apre alla gioia, all’incontro, all’abbraccio benedicente che si fa preghiera. Preghiera è la beatitudine piena di misericordia che i giovani del mondo intero vivono accolti e sostenuti dalla parola di Papa Francesco a Cracovia. A noi il compito di consolidare questa logica orante della vita, senza la quale la vita non avrebbe né direzione, né senso.

Chiediamo dunque al Signore di farci gustare la vera esperienza della preghiera e il desiderio di farla conoscere e amare.

Buona e santa domenica!

+p. Antonio, Vescovo.