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Al via... "Ed ecco la stella"

Scritto da Massimo La Corte on .

Partirà domani 24 dicembre, l’iniziativa “Ed ecco la Stella” promossa dalla Diocesi di Teggiano-Policastro e destinata ad accogliere nel giorno di Natale ma anche nei giorni successivi, un minore straniero non accompagnato.

Sono 36 i minori stranieri non accompagnati, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, che da qualche mese sono ospiti delle strutture di accoglienza gestite dalla rete della Caritas diocesana di Teggiano-Policastro nei comuni di Padula e Montesano sulla Marcellana. Lamin, Saibou, Ousman, Muhammed, Jerreh, Mamudou, Alagie, Bokeh, Dembo, Ekram, sono solo alcuni dei nomi di questi ragazzi stranieri arrivati in Italia nell’ambito dell’Operazione Mare Nostrum. Provengono dal Gambia, dal Senegal, dal Bangladesh, dal Mali, dall’Egitto, dal Ghana.

Il progetto “Ed ecco la stella”, nato per favorire l’incontro e la conoscenza con chi è scappato dalla sua terra e si trova qui a chiedere accoglienza, è stato proposto alle famiglie del territorio attraverso le realtà parrocchiali.

Tante le richieste di adesione pervenute durante le scorse settimane negli uffici della Caritas diocesana di Teggiano-Policastro.

Un risultato straordinario che ha fatto si che tutti i ragazzi siano ospitati nel giorno di Natale- ed alcuni anche per più giorni consecutivi, ospiti di diverse famiglie del territorio, da Sala Consilina a Teggiano, da Torre Orsaia a Camerota, da Atena Lucana a Montesano sulla Marcellana, da Serre a Sapri, da Controne a Scario, da Postiglione a Castelcivita, da Sassano a San Rufo, da Sant'Arsenio a Caselle in Pittari.

Nei giorni scorsi, “Ed ecco la stella” ha trovato l’interesse anche dell’emittente televisiva Sat2000 che nell’ambito della trasmissione “Siamo noi” ha dedicato uno spazio all’iniziativa con un’intervista a Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro.

«Abbiamo colto molto entusiasmo da parte delle famiglie e delle comunità parrocchiali – dice Don Vincenzo Federico direttore della Caritas diocesana– alcune hanno espresso il desiderio di ospitare i ragazzi anche per tre giorni. La partecipazione del territorio è un grande segnale di apertura che va nella direzione della vera integrazione. Molti genitori con figli adolescenti hanno voluto quest’anno accogliere un ragazzo straniero aprendo una finestra di conoscenza su altre culture e altri mondi, portando a casa propria scenari di vita dell’Africa e dell’Asia».