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Messaggio del Vescovo per il Natale 2013

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NATALE: ATTESA E VIGILANZA
PER UN NUOVO UMANESIMO!

L'attesa arricchisce la vita, anzi conferisce alla vita un dinamismo ed un’ operosità inedita. Si attende il ritorno di una persona cara, si attende la nascita di una nuova vita, si attende l'esito di una prova, si attende l’avvicendarsi delle stagione … e tuttavia l'attesa non è mai inoperosa o inerme ottimismo. Attendere significa anche vigilare per riuscire a percepire i segni premonitori e l'impegno da investire per la completa realizzazione di una speranza. Ecco il senso vero e cristiano per vivere autenticamente, non solo, il Natale, ma anche il tempo che precede e che segue. Natale non può essere Non un evento occasionale e da calendario ma un percorso esistenziale che spinge all'impegno, motivato da una speranza: la promessa dell'ottimismo di Dio che nel Bambinello di Betlemme si fa storia umana e invito alla speranza, alla pace, alla riconciliazione, all'accoglienza, alla solidarietà , all'integrazione tra i popolo.
Il tempo che viviamo, è inutile ribadirlo, richiede un supplemento di speranza, le difficoltà e le prove di natura economica amministrativa, hanno messo anche in debita evidenza la carenza di etica e di motivazioni sociali che non hanno contribuito a garantire la crescita del bene comune e del rispetto dei diritti di tutti. I più provati sono proprio i giovani, sono essi che si sentono privati di futuro, su di essi incombe la sempre più realistica prospettiva dell'abbandono del proprio paese, dei propri amici, della famiglia, alla ricerca di lavoro e di occupazione. Spesso la risposta ad anni di sacrificio dedicati  all'apprendistato, o allo studio e al completamento di curricula accademici, è la partenza per l’occupazione e il dignitoso sostentamento.
Ecco perché il monito del Natale non è un intimistico ed infantile revival  di melodie e profumi .... Il cristiano sa che a Natale Ormai il giorno è vicino, anzi è già presente: il cristiano indossa le armi della luce e, nell’incontro con il Dio fatto uomo, abbandona ogni arma di morte (cfr. Rm 13,12). E le armi della luce sono la verità, la lealtà nei rapporti, la sincerità negli affetti, il coraggio nelle fragilità , l'impegno nel lavoro, la trasparenza nella cittadinanza, l'autenticità nella festa. Sono queste le dimensioni di ogni persona, anzi tutta la persona si deve confrontare con queste cinque componenti e con la luce che in ciascuno deve entrare.  Ecco il senso biblico del Natale, "Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia “ (Isaia 9, 1-2),e il bagliore del Natale non acceca, piuttosto contagia, non isola, ma riscalda...., ecco perché la spiritualità del Natale ci pone accanto a qualcuno, ci colloca nelle ferite della storia e dell’umanità. L’incarnazione del Figlio di Dio non ci tranquillizza, anzi ci rende inquieti e ci carica di responsabilità e di solidarietà. Molti, troppi, si attendono da noi un gesto, una parola, uno sguardo … purché  vero e autentico. Allora è Natale, quando avremo imparato a guardare negli occhi! Auguri!

 

Il videomessaggio del Vescovo: