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Settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani

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La riflessione del profeta Michea (6, 6-8) – «Quale offerta porteremo al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati? In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio» – offre il tema della «Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani» del 2013.
L'alleanza fra Dio e l'umanità vuole una società costruita sulla dignità, sull'uguaglianza, sulla fraternità e sul reciproco 'svuotamento' (kènosis) delle passioni personali: la vera fede in Dio è inseparabile dalla santità personale al pari della ricerca della giustizia sociale.
Le disuguaglianze, le discriminazioni, i nazionalismi, i fondamentalismi, gli assolutismi pongono gravi ostacoli alla pace dei popoli, e con diversi nomi nei vai luoghi si nega l'importanza del dialogo, della libertà di parlare e di ascoltare. Il sistema delle caste della cultura indiana – i Dalits «socialmente emarginati, politicamente sotto-rappresentati, sfruttati economicamente e soggiogati culturalmente» –, assurge a paradigma delle ingiustizie nel mondo. Così quest'anno il compito di approntare il sussidio per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani è stato affidato all'India: vi hanno profuso il loro impegno il Movimento Studentesco Cristiano indiano, a cui aderiscono circa diecimila universitari, e la Federazione degli Universitari Cattolici di tutta l'India, coadiuvati, per la versione definitiva, dalla Commissione Internazionale del Consiglio Ecumenico delle Chiese e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani. L'aspettativa di Dio è che la giustizia debba essere al cuore delle religioni e dei riti. Camminare con Dio significa innanzitutto camminare in solidarietà con coloro che lottano per la giustizia e la pace, oltre le barriere, l'odio, il razzismo che dividono e danneggiano i membri della Chiesa di Cristo.
Il primo Ottavario, in forma simile all'attuale, nacque nel 1908 per iniziativa dell'anglicano Spencer Jones e dell'episcopaliano Paul James Francis Wattson. Il primo suggerì l'istituzione di una giornata di preghiera per il ritorno di tutti gli altri cristiani all'unità con Roma. Il secondo propose la forma di un'ottava per impetrare «il ritorno di tutte le altre pecore all'ovile di Pietro».
L'ottavario inizia il giorno della Festa della Confessione di Pietro (variante protestante dell'antica festa della Cattedra di San Pietro), il 18 gennaio, e si conclude con la Festa della Conversione di San Paolo, il 25 gennaio. In ambito cattolico l'iniziativa fu esplicitamente approvata da Pio X e da Benedetto XV.
La Settimana è promossa dal Consiglio Mondiale delle Chiese (CMC), una comunità mondiale di 349 chiese che operano per il raggiungimento dell'unità e per la comune testimonianza cristiana. Sebbene la Chiesa Cattolica non sia membro di tale Consiglio, partecipa all'iniziativa ecumenica.

 

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